giovedì 10 marzo 2016

Unioni Civili - il punto della situazione

Il 25 febbraio si è votata in prima lettura la legge Cirinnà sulle Unioni Civili. E’ il risultato di un compromesso  con centristi e moderati, che ha portato allo stralcio della Stepchild Adoption, con il relativo sostegno di gran parte dell’opposizione. Una simile scelta, seppur discutibile, è lineare e diretta a fare un primo importante passo.

Nel Senato il PD non aveva i numeri; Per via di un numero comunque più stringato di senatori rispetto ai deputati, i Dem avevano bisogno del sostegno di una compagine con un certo peso politico per riuscire a fronteggiare i moderati. Se i Dem contano 112 senatori, da cui si dovrebbero togliere i 36 Catto Dem del documento che richiedeva di stralciare la Stepchild (forse 20, dopo la pubblicazione della lista dei nomi sul sito Gay.it), dando poi per scontato che Autonomisti e altri fossero compatti per il SI, si conterebbero appena 112/128 voti favorevoli, contro i 137 contrari  (FI, LN, CR, AP e Altri). Se ci fosse stato il sostegno unanime del m5s, i Dem avrebbe potuto contare su 138/154 voti favorevoli (76/92 per i Dem, 35 per i 5s, 20 e 7 rispettivamente per Aut. E Altri). Abbastanza per far passare la legge e blindarla alla camera, dove la maggioranza dei Dem è molto più forte.
Ma il m5s, tra contraddizioni, passi indietro, voti di coscienza e mere strumentalizzazioni politiche, ha ostacolato il tutto, tentando ad ogni costo di rallentare un iter tra le camere già abbastanza lento. Di fatto, il problema sicuramente più spinoso e lento da sbrigare erano gli emendamenti, il grosso riguardanti la Stepchild, per altro piuttosto simili tra loro. A questo punto l’unica scelta possibile sarebbe stato il cosiddetto Canguro, che permetteva di bocciare in blocco gran parte degli emendamenti sufficientemente simili. Ma i 5S votano contro il Canguro, descrivendola come pratica anti-costituzionale. Ed è qui che c’è la strumentalizzazione politica, dato che tentano di mettere i bastoni tra le ruote per l’approvazione di una legge che loro stessi richiesero di non snaturare. La lettura di ogni singolo emendamento avrebbe, quindi, portato solo ad una perdita di tempo o, addirittura, all’approvazione di emendamenti che di fatto avrebbero snaturato la legge.
A questo punto, è necessario sottolineare la legittimità del Canguro, sancito dall’art.85 comma 8 del regolamento della Camera, che dice:
·         Qualora siano stati presentati ad uno stesso testo una pluralità di emendamenti, subemendamenti o articoli aggiuntivi tra loro differenti esclusivamente per variazione a scalare di cifre o dati o espressioni altrimenti graduate, il Presidente pone in votazione quello che più si allontana dal testo originario e un determinato numero di emendamenti intermedi sino all'emendamento più vicino al testo originario, dichiarando assorbiti gli altri. Nella determinazione degli emendamenti da porre in votazione il Presidente terrà conto dell'entità delle differenze tra gli emendamenti proposti e della rilevanza delle variazioni a scalare in relazione alla materia oggetto degli emendamenti. Qualora il Presidente ritenga opportuno consultare l'Assemblea, questa decide senza discussione per alzata di mano. E' altresì in facoltà del Presidente di modificare l'ordine delle votazioni quando lo reputi opportuno ai fini dell'economia o della chiarezza delle votazioni stesse.

Insomma, se gli emendamenti presentati sono simili tra loro dopo aver votato i più differenti dal testo originale e quelli intermedi sino a quello più vicino al testo originale, il risultato della votazione si riferisce anche a tutti gli altri. Quindi, se quelli votati vengono bocciati, lo saranno anche quelli sufficientemente simili.

Per altro nella storia abbiamo anche dei precedenti di Canguro: venne usato la prima volta nel 1996 da l’allora Presidente del Senato Nicola Mancino (PPI) per “analogia all’articolo 85 del regolamento della Camera”, stabilendo di fatto un precedente importantissimo. Da allora, infatti, il regolamento interno di Montecitorio verrà messo quasi del tutto da parte. Venne utilizzato anche nel 2004 e nel 2006 da Marcello Pera (FI) e piuttosto recentemente, nel 29 Luglio del 2014, da Pietro Grasso; dopo aver bocciato un emendamento di SEL sulla riforma del Senato, in blocco vennero bocciati 1.400 emendamenti ritenuti sufficientemente simili. Il Presidente del Senato, spinto anche dalle opposizioni e non certo della legittimità dell’atto, riunì la giunta del regolamento che ne sancì la legittimità con 10 voti favorevoli e 4 contrari.
Tirando le somme sulla questione, il Canguro, nel pieno rispetto del regolamento, avrebbe ridotto i tempi, giungendo quanto prima a votare la legge. Ma così non è stato. Di fatto, con il palese dietro front pentastellato, i Dem hanno deciso di cercare i numeri con altre gruppi partitici, trovando in chi era contro la stepchild un probabile alleato per far passare in prima lettura la legge. Per quanto sicuramente castrata, avrebbe garantito un primo importante passo.

Gli obiettivi sono evidenti: se in Senato i numeri erano stringati, alla Camera la maggioranza Dem è forte e i numeri ci sono. I Dem alla camera contano 301 deputati, contro i 156 dei contrari alla Stepchild (FI, LN, FdI, Altri e GM) e anche se la coscienza del m5s e di Sinistra Italiana non funzionasse a dovere, arriverebbero comunque ad appena 279 voti contrari.
A questo punto sarebbe possibile da parte dei Dem presentare una legge sulle adozioni da allegare alla legge sulle Unioni Civili per poi rimandarla al Senato blindata.
Al passaggio della legge al Senato, ci sarebbe la riprova della coscienza del m5s.
-Daniele Amatulli