sabato 30 luglio 2016

ANAC e Amministrazione - Dov'è la trasparenza?




La questione del mercato coperto, a partire dal dissequestro e dall’inspiegabile attendismo che è seguito, continua a modificarsi, ad evolversi. Certo, nulla si è mosso. Nessun lavoro è andato avanti. Il dato che sempre ci ha interessato, però, non ha fatto altro che assumere sembianze più nette che in passato; il rapporto tra Amministrazione e Comitato Cittadino (più nello specifico, senza dover per forza mettere un marchio su tutto, nei confronti dei cittadini contrari al mercato “scoperto”) se prima era di quasi totale diffidenza e di chiusura, ora appare addirittura conflittuale. 

Ma andiamo con ordine: lo scorso primo luglio, il Comitato avverte la cittadinanza dell’arrivo di una comunicazione dell’ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione), ovviamente diretta all’Amministrazione. Nulla si dice sul contenuto. Lo stesso comitato richiede, sia sui social che con tazebao in Piazza del Popolo, che l’Amministrazione renda tutti i cittadini consapevoli del contenuto di una comunicazione cosi importante. In nome della trasparenza; del rapporto tra amministratori e amministrati; per tutti quei principi che, mai come in questo periodo, i cittadini richiedono. Ma tutto tace. I galoppini dicono tanto, ma come al solito contenuti non se ne vedono.

Anzi, c'è di più: alla logica richiesta di trasparenza, l’Amministrazione risponde con una sottospecie di comunicato, diffuso attraverso giornali online e manifesti, che pare un attacco. Ma nei confronti di chi? Nella costante ricerca di un mandante, erroneamente pensano che il Comitato sia una forma di Partito senza colori all’apparenza. Ma si parla di cittadini, più o meno interessati alla politica; più o meno schierati politicamente. Ma ciò non ha importanza. L’attacco l’hanno diretto ai cittadini contrari, non ad un simbolo, ad un nome o ad un Presidente; lo hanno diretto contro chi non ha la volontà o la forza di esporsi rispetto a figure di maggior carisma; lo hanno diretto contro coloro che reputano un’opposizione, anche se extra-consiliare. Come possono apparire se non totalmente avversi al dibattito? Di quale colpa dovremmo accusare i cittadini, se non quella di aver affrontato a testa alta le contraddizioni di una gestione che scricchiola, solo confermata dalle molteplici comunicazioni ricevute? Se tutti, tra cittadini ed enti, hanno sbagliato, allora perché non uscire con coraggio e spiegare le incomprensioni? 

Ma a questo punto a fare il primo passo e a sbloccare una situazione in stallo è il gruppo Alleanza per Alberobello, che pubblica la comunicazione dell’ANAC nella sua interezza. Tanto veloce è la diffusione sui social, tanto più lo sgomento serpeggia tra i cittadini. 

Non tarda ad arrivare la risposta dell’Amministrazione: decide di limitare la divulgazione del documento dellANAC entro i 10 giorni stabiliti per permettere all’Amministrazione di poter rispondere alla comunicazione. Ritornano ad ostacolare l’operato di Comitato e opposizione, ma questa volta con i mezzi amministrativi. Ma oramai la questione è troppo matura; riguarda egualmente amministrati e amministratori.
Nessuno pare voglia usare la comunicazione dell’ANAC per accusare gli amministratori di un reato che solo un giudice può sanzionare. Siamo tutti uomini e donne di buina fede, tutti di animo buono. Ma allora perché non rispondere direttamente? Perché, piuttosto che con fare prepotente, non si sono messe in chiaro le cose in primis con i cittadini, che più di tutti avevano bisogno di sapere quale fosse la verità? 

Questa propensione al celare dietro ad una cortina di fumo, di agire dentro le segrete stanze, non fa altro che alimentare il sospetto, le critiche e le ostilità, dentro e fuori il Consiglio Comunale. I cittadini non hanno bisogno di grandi opere, ma di sincerità, trasparenza e buon governo.