Risposta. La mia è una candidatura di servizio del Sud Est barese, un’area che la costituenda Città Metropolitana, a prevalente conduzione di Bari città, rischia di marginalizzare ulteriormente. Occorre impedire che diventi periferica anche per la Regione Puglia. Essendo l’unico sito Unesco dell’area metropolitana di Bari Alberobello che è già un centro di attrazione di flussi soprattutto stranieri deve diventare, con il sostegno della Regione, la capitale di un turismo sempre più stanziale e non più mordi e fuggi dell’intero territorio.
Ilva e ambiente: una questione sociale, lavorativa e ambientale, che non riguarda la sola città di Taranto ma la Puglia intera. Come intervenire?
Risposta. L’Ilva pone un grande problema ambientale, sociale e produttivo, non solo all’intera Puglia bensì all’Italia e all’Europa. Con i suoi 12mila addetti diretti, indotto a parte, stiamo parlando, infatti, del più grosso stabilimento industriale d’Italia. Ritengo che la magistratura abbia fatto bene a porre il problema ambientale costringendo i governi regionale e nazionale a intervenire radicalmente. Allo stesso tempo, però, sono contrario alla sua chiusura che ritengo sarebbe una jattura perché farebbe solo gli interessi di cinesi e indiani. L’Ilva è sicuramente una risorsa per il territorio circostante. Molti residenti di Alberobello e dintorni vi lavorano e sono giustamente preoccupati per il futuro. Il governo nazionale fa bene a perseguire l’ambientalizzazione dello stabilimento e la Regione anche nella prossima legislatura dovrà seriamente impegnarsi per preservare impianti produttivi e occupazione.
Salute: lei, già sindaco di Putignano, avrà sicuramente a cuore la questione che vede come protagonista l’ospedale della sua città. Recentemente ha fatto forte eco la notizia dell’imminente chiusura della struttura. Come risponde a tale questione? Qual è la mossa migliore da fare per le strutture e la rete di ospedali di lunga degenza?
Risposta. Al primo punto ritengo debba esserci l’impegno per garantire il diritto concreto della salute che secondo me i tagli all’ospedale di Putignano, l’unico rimasto su sei esistenti solo venti anni fa nella zona, senza la creazione di servizi alternativi rischia di far venire meno. Non è possibile che dall’altra parte della ex provincia di Bari vi siano otto ospedali aperti e qui solo uno con grandi difficoltà per raggiungere un pronto soccorso all’altezza delle emergenze. In questi anni, purtroppo, non abbiamo fatto rete come amministrazioni comunali della zona, non siamo stati capaci di farci rispettare dalla Regione. Spero che Michele Emiliano, una volta eletto presidente, si faccia lui carico, come annunciato, dell’assessorato alla sanità eliminando le sperequazioni dei precedenti piani di riordino.
Trasporti, FSE. Non penso sia necessario dire altro! Trasporti che offrono più disservizi che servizi, troppo costosi rispetto a quello che offrono. Un servizio che dovrebbe essere impeccabile, visto che collega i centri turistici più importanti dell’Hinterland barese. Come agirebbe?
Risposta. Siamo senz’altro d’accordo sulla pessima qualità dei servizi offerti a pendolari e turisti ma con un timore in più. Che la crisi della Sud Est sfociata anche in un’inchiesta della procura barese su un presunto giro di tangenti per l’acquisto delle nuove carrozze con fondi pubblici metta a rischio l’entrata in servizio dell’elettrificazione della rete sulla Bari-Martina franca. La Regione Puglia si è rifiutata di diventare azionista unico delle Sud Est come il governo Monti voleva fare per non accollarsi i debiti. Ma credo che sarà una partita da prendere nuovamente in considerazione perché lo sviluppo delle Sud Est equivale allo sviluppo dei territori attraversati. Dobbiamo lavorare affinché l’auspicata metropolitana di superficie diventi realtà con collegamenti sempre più veloci e frequenti tra Bari e il resto della Puglia. Non dimentichiamo, infatti, che le Sud Est sono la più grande azienda di linee ferroviarie concesse d’Italia perché unisce il capo di Leuca a Bari.
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