lunedì 11 maggio 2015

Xylella,chi ti manda??


Il tema Xylella da mesi è al centro di cronache ambientali e non,se ne parla ovunque,si leggono pareri e informazioni talvolta allarmanti ma anche contrastanti in alcuni casi.La necessità di un chiarimento,sembra essere evidente e quanto mai necessaria,sembra quasi un susseguirsi di bollettini di guerra,ogni giorno nuovi sviluppi.
Notizie di interventi di abbattimento,interventi che vengono bloccati e ripresi,proteste degli agricoltori che in quegli alberi vedono la storia della propria vita ma soprattutto la loro principale fonte di sostentamento ed infine i tanti cittadini pugliesi che seppur in alcuni casi non strettamente legati all'agricoltura manifestano contro una palese violenza a sfavore delle piante.Recenti sono le notizie di sequestri in vari presidi di ricerca,computer,carte e documenti che sembrano contenere prove che introdurrebbero un nuovo scenario,la diffusione volontaria del nostro caro antagonista.Privare la Puglia dei propri ulivi equivale a prendere la carta d'identità di uno qualsiasi di noi e strapparne un pezzo,azzarderei strapparne quasi metà.Da sempre parte del nostro scenario,della nostra cultura e del nostro vivere,rientrano ormai nell'immaginario collettivo dei tanti che,non abitando in questa fantastica regione,la immaginano come distese di ulivi che terminano sul mare.In situazioni come questa l'allarmismo è sempre in agguato,il contagio sembra sempre imminente e dietro l'angolo,non si ragiona più con freddezza presi dal timore di perdere tutto. Dall'alto,l'Europa sembra quasi volerci aiutare colpendoci ancor di più,alcuni stati poi dando il meglio bloccano il commercio,proprio per rimarcare quel senso di salutare cooperazione e di solidarietà,se questo è aiuto,ditemi voi.Le ombre sono tante e varie,che ci sia qualcuno dietro,se ci fosse qualcuno,chi?Se fosse più di uno?Se fosse una manovra per lucrare su una catastrofe che rischia di modificare il nostro territorio?Ma soprattutto,sta Xylella da dove viene?Laboratorio privato o natura incontaminata sud americana?Abbiamo bisogno di certezze,di verità che non siano spazzate via al minimo cambiamento,non vogliamo parole di comodo ma serie prese di posizione a tutti i livelli,perchè pensiamo che un parassita non si possa combattere avendone in seno altri ben più pericolosi.Serve unione ed organizzazione,rimedi condivisi e non atti di forza che lasciano l'amaro in bocca. Per gestire una crisi,da sempre,serve cervello!!

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